ParkinsOnMove

World Table Tennis for health Festival

WPFTTH – Ovvero: come perdere a
Tennis Tavolo, ma vincere il Parkinson

Pietro in arrivo da Palermo, Dario e Mariagrazia da Milano ed io da Brescia
I pongisti di Parkinsonmove si ritrovano.
Con noi ci sono anche Massimiliano e sua moglie in rappresentanza di AIGP, provenienti da Torino.
Faremo squadra, con alcuni italiani che non conosciamo, Lino e il mio omonimo Fulvio, che troveremo in Francia.

A colazione del secondo giorno faccio amicizia con un’argentino, Polo. Mi racconta che è venuto qui per vincere una medaglia. Dice: sono contento di vivere, ci sono tante bellissime cose per cui vivere; il Ping Pong adesso è un di queste. Ancora una volta il Dio delle piccole cose. Solo il contatto con queste persone che fanno migliaia di chilometri per affermare un diritto, quello di far parte attiva di questa società e poter migliorare la propria condizione di salute è una vittoria.

Il terzo giorno ci riuniamo con tutti i giocatori che rappresentano l’Italia. Purtroppo viene rivoluzionato il tabellone. La scelta ci penalizza, con noi anche altre federazioni.

Il quarto giorno diamo spettacolo in mensa. Pietro coinvolge camerunesi e greci in balli di gruppo, a me e Massi gli argentini tributano un ole olee ole. L’atmosfera è bellissima.

Il quinto giorno in gara è rimasto solo Lino, facciamo tutti il tifo per lui. Il giorno prima è stata una giornata problematica. Alcuni blocchi motori e una tecnica superiore ci hanno fatto uscire dai tabelloni.

Il sesto giorno c’è aria di smobilitazione. Ci alleniamo tra noi, con gli olandesi e gli spagnoli.
Vedo finalmente giocare i miei compagni al meglio liberi dalle tensioni della gara. Ci manca ancora molto per essere una squadra. Ci manca l’allenamento e il poter giocare assieme e avere obiettivi in comune. Ci rifaremo il prossimo anno.

Nella mattina del settimo giorno Metz ci regala anche la nebbia. È duro lasciare i nuovi amici e anche i vecchi, ma come dico spesso: il tennis tavolo dà dipendenza. Perciò ci incontreremo presto con due racchette e una pallina e tanta voglia di stare assieme.